Etretat

 

Parcheggiata la "nostra" Passat (che all'inizio del viaggio contava 800 km e che alla fine ne segnerà 2500) ci dirigiamo verso la spiaggia, il panorama è mozzafiato... Arriviamo durante la bassa marea e possiamo pertanto camminare sul fondo marino che di li a qualche ora sarà ricoperto dall' acqua del mare.

 

Falesia d'Aval
		Porte d'Aval

 

Nella foto sopra a destra è ben visibile il Porte d'Aval, un arco naturale e il fondo marino abbandonato dall'acqua, dove è possibile trovare conchiglie e molluschi di vario genere. La Falesia d'Aval, alta 85 metri, è raggiungibile tramite una scalinata che consigliamo di risalire per ammirare uno stupendo panorama su Etretat e per le altre due falesie visibili dalla sua sommità.

 

Manneporte

Aguille d' Etretat

 

Tentiamo dunque la salita verso la cima della falesia d'Aval, non senza qualche difficoltà dovuta soprattutto alla fame... ma ne vale la pena, da li è possibile infatti ammirare da vicino l'Aguille d' Etretat uno scoglio di 70 metri accanto al Porte d'Aval. Dalla sommità della falesia d'Aval il panorama sul Canale della Manica solcato da numerose imbarcazioni a vela è incantevole, così come la vista di un altro grande arco naturale, chiamato la Manneporte.

 

Qui sopra ancora due foto della falesia d'Aval,  vista dall'alto dell'altra falesia di Etretat, quella d'Amont. Come si può notare la marea si è alzata ed ora è circondata totalmente dall'acqua.

 

Nella foto la Falesia d'Amont, raggiungibile per nostra fortuna anche in macchina

Laura, Caccia, Koeman e Valeria in relax sulla falesia d'Amont.

 

La Falesia d'Amont ospita la Cappella di Notre-Dame-de-la-Garde e il  Musée Nungesser et Coli, sugli aviatori che persero la vita durante il primo tentativo di attraversata atlantica (1927)